Ciao a tutti!!
Eccomi di nuovo a scrivere, dopo una pausa più lunga del previsto, di ritorno dalla vacanza in Sardegna, nella provincia dell’Ogliastra.
La vacanza è stata… come dire… particolare . Nel senso che non posso dire di essere stata benissimo, ma nemmeno sono stata male. Abbiamo vissuto alcune esperienze e degli incontri davvero belli ed emozionanti, ma per contro abbiamo avuto delle grosse delusioni inaspettate…
Non vi annoio con il resoconto dettagliato del viaggio, mi ci vorrebbe troppo tempo, ma mi sembra doveroso pubblicare una lista di in e out, promossi e bocciati insomma.
Oggi iniziamo con:
I PROMOSSI
Volo a/r Firenze-Olbia con Meridiana
Era la prima volta che volavo con Meridiana, oltretutto anche da un aeroporto piccolo come quello di Firenze, ma tutto è filato alla perfezione. La Compagnia non è low cost (anche se noi per un volo a/r abbiamo speso in totale meno di 100 euro a testa prenotando 3 mesi prima, se questi non sono prezzi low cost!!) e si vede: personale di terra gentile e disponibile, aerei puliti e recenti, checkin in aeroporto rapido, voli partiti in perfetto orario sia all’andata che al ritorno e arrivati anche qualche minuto prima del previsto e nonostante la durata del volo sia di appena 40 minuti viene offerto gratuitamente da bere. Gli aeroporti di Firenze e Olbia sono piccoli ma efficienti, avrei solo aggiunto qualche sedia in più nella zona imbarchi a Firenze e qualche ristorante in più in quella di Olbia.
Voto: 8
Auto a noleggio Fiat Bravo da Maggiore
Avevamo prenotato per circa 220 euro un’auto della classe della Grande Punto, ma tutte le auto di quella categoria che c’erano da Maggiore all’aeroporto di Olbia avevano un problema: una Grande Punto aveva il telecomando rotto perché pare che qualcuno ci aveva fatto il bagno dimenticandoselo in tasca, un’altra aveva la serratura scassinata, l’ultima aveva diversi graffi e bottarelle. Alla fine, dopo che mio marito ha fatto 3 volte la fila mentre io aspettavo al sole con le valigie, decidiamo per quella con i graffi, scoprendo con grande sorpresa che si trattava di una Fiat Bravo diesel nuovissima, con appena 4.000 km… Quindi a parte i problemini iniziali e qualche altro piccolo inconveniente (mancava la spazzola del tergicristallo posteriore e si erano dimenticati di dircelo) ci siamo trovati bene: abbiamo fatto tranquillamente diverse centinaia di km consumando un paio di pieni. La riconsegna dell’auto è stata velocissima e valutando il servizio nel complesso, il prezzo tutto sommato si è rivelato conveniente.
Voto: 6
Agriturismo Donnolù a Tertenia (OG)
Una delle più belle esperienze che abbiamo avuto in questa vacanza!! In pratica si tratta di una cena in un agriturismo completamente a base di prodotti tipici e biologici fatti in casa dalla famiglia che lo gestisce (a parte il sale, il caffè e lo zucchero, come ci tiene a precisare la titolare, anche troppo modesta!).
Il posto è un casolare vicino a Tertenia, un po’ difficile da trovare perché è immerso nella campagna sarda e non ci sono molte indicazioni: fate attenzione a quale auto usate per andarci, perché rischiate di rovinarla con le buche e la vegetazione presenti nell’ultimo chilometro di strada (noi con la Fiat Bravo a noleggio non abbiamo avuto problemi, ma mio marito ha detto che se avessimo avuto la “sua” Audi avremmo fatto il tratto sterrato a piedi…).
La cena, cucinata in modo eccellente, consisteva in: antipasto di salumi, olive e formaggi della casa, una specie di tortino grigliato di verdure, malloreddus (tipici gnocchetti sardi fatti in casa il giorno prima con sugo di pomodoro e salsiccia), culurgiones (tipici tortelloni con 4 tipi di formaggio e chiusi uno ad uno a mano) e, per me che non mangio formaggi, ravioli ricotta e spinaci al pomodoro, agnello e maialino al girarrosto, pomodori e cetrioli dell’orto, uva, macedonia, dolcetti sardi, caffè, liquori, anche questi ultimi ovviamente fatti da loro come tutto il resto. Il tutto annaffiato da acqua e vino cannonau (eh sì, perché hanno anche 8 ettari di vigneto docg…).
Erano anni che non mangiavo così tanto, così bene e soprattutto così sano!! Quello che mi ha colpito maggiormente è l’alta qualità delle materie prime utilizzate e la grande cura dei piatti cucinati.
La titolare con il marito e i figli sono a dir poco adorabili. Lei è una signora sui 45 anni (che ne dimostra dieci in meno) che cucina, serve ai tavoli e gestisce in modo eccellente questa attività di ristorazione. Pensate che riescono a organizzare pranzi e cene per 70 persone!! Alla fine della cena lei e il marito si sono messi a parlare con noi e lì abbiamo scoperto che la signora è davvero un vulcano di idee: ci ha spiegato che questo agriturismo ha preso vita solo grazie alla forza di volontà sua e della sua famiglia, che si sono rimboccati le maniche e dopo tanti anni di attesa e di promesse disattese hanno investito i risparmi di una vita senza ricevere alcun tipo di aiuto dall’esterno e sono riusciti nel loro sogno. Sono rimasta stupita dal coraggio e dalla grinta di queste persone, molto rispettose delle proprie tradizioni, ma che sanno anche adattarle ai tempi moderni: mentre in tanti hanno paura del cambiamento loro l’hanno trasformato in una risorsa.
Ah già, il prezzo, più che irrisorio: 25 euro a persona tutto compreso, un insignificante dettaglio che avevo quasi dimenticato…
Voto: 10
Pasticceria Da Rita a Tortolì (OG)
Ci siamo imbattuti in questa pasticceria mentre stavamo tornando in hotel: appena l’ho vista ho fatto inchiodare mio marito perché volevo fermarmi a comprare dei dolci tipici e mi sembrava che stesse chiudendo dal momento che era tardi. Abbiamo comprato un vassoio per noi e dei vassoietti da portare ai colleghi. Le due simpaticissime ragazze che lavorano lì sono le figlie della “fondatrice” della pasticceria che abbiamo visto di sfuggita mentre preparava dei dolci. Per circa 3 kg di dolci tipici (che ci hanno fatto anche assaggiare…) abbiamo speso appena 37 euro, in più ci hanno regalato un vassoio enorme di pasticceria mignon “per la colazione del giorno dopo” (ci hanno detto così dopo che gli abbiamo spiegato come si mangiava al villaggio…).
Come altre pasticcerie, questa ha un solo difetto: i dolci sono così buoni che se ne mangiano troppi e si rischia di ingrassare!! A parte gli scherzi, i dolci tipici che abbiamo comprato lì sono veramente buoni (ho già ricevuto i primi feedback positivi dai colleghi), come anche i mignon che ci hanno regalato che si sono mantenuti perfettamente fino al giorno dopo…
Se andate da quelle parti questa tappa è obbligatoria!!
Voto: 9
Parco Museo S’Abba Frisca a Dorgali (NU)
L’abbiamo trovato per caso il giorno dell’anniversario, dopo la delusione della grotta di Ispinigoli (come leggerete nel prossimo articolo), vista l’ora siamo riusciti a fare l’ultima visita guidata che iniziava alle ore 19.
S’Abba Frisca in dialetto sardo significa “acqua fresca” e il nome deriva dalle numerose sorgenti presenti nella zona. Abbiamo avuto la fortuna di fare il tour con il creatore del museo, un signore molto cordiale e competente che ci ha spiegato come si viveva fino a qualche decennio fa in quella zona della Sardegna. La visita guidata, fra laghetti, corsi d’acqua, piante locali, animali domestici e ricostruzioni di abitazioni storiche con attrezzi originali, dura circa un’oretta (a noi solo 40 minuti perché eravamo solo in due ed abbiamo fatto più in fretta!) e costa 7 euro a persona, ma ne vale la pena!! Qui si vede la vera Sardegna del passato (e non solo…) ed anche qui abbiamo apprezzato l’intraprendenza del signor Portolu che ha organizzato e gestisce questa interessante iniziativa.
Non vi anticipo niente di quello che abbiamo visto perché vi consiglio di visitarlo di persona e non voglio rovinarvi la sorpresa!
Voto: 8
Ristorante Ispinigoli a Dorgali (NU)
Dopo un’attenta ricerca fatta la settimana prima di partire, abbiamo deciso di andare a cena per il nostro anniversario al ristorante Ispinigoli, che si trova accanto all’omonima grotta.
Appena arrivati ci siamo goduti un bellissimo tramonto dalla terrazza dove poi abbiamo mangiato, davvero romantico e indicato per un anniversario… Fortunatamente anche se c’era un forte vento la terrazza era riparata e siamo stati bene anche come temperatura.
Dalle recensioni che abbiamo letto in giro, questo sembrava un ottimo ristorante di cucina tipica, in particolare per quanto riguarda il pesce. Abbiamo però capito che l’unica cosa tipica di mare in quella zona è la bottarga, e forse i moscardini, per cui li abbiamo presi entrambi come antipasti. In effetti erano molto buoni. Per primi io ho preso degli spaghetti alle vongole e bottarga, buoni ma si erano dimenticati di mettere la bottarga e me l’hanno portata in una ciotolina così io forse ne ho messo un po’ troppa e l’ho fatto diventare un po’ troppo salato!! (colpa mia ). Mio marito invece ha preso un risottino di mare: molto normale, non faceva impazzire… I dolci che abbiamo preso invece erano favolosi: gatò (gateau) e aranzadas, il primo un croccante alle mandorle e forse arance, il secondo (di cui mi sono innamorata perdutamente!) un dolce morbido fatto con miele, scorza d’arancia candita e mandorle. Penso che quest’ultimo proverò a rifarlo quando troverò delle arance biologiche…
Il prezzo, una sessantina di euro in due, è un po’ più alto rispetto alla media della zona, ma considerato anche che si tratta di un ristorante turistico accanto a una famosa grotta, è andata più che bene.
In definitiva è stata una bella esperienza, certo per il nostro anniversario potevamo pretendere di più, ma non posso dire che sia andata male, anzi è stata una cena molto piacevole.
Voto: 7
Mercato di Tortolì (OG)
Una delle escursioni a pagamento del nostro hotel era il mercato di Tortolì: è un mercato che si svolge il venerdì mattina in una grande piazza a Tortolì e che ci hanno fatto passare per “tipico” ma che alla fine ha poco di diverso rispetto ad altri mercati “di paese”, almeno rispetto a quelli qui in Toscana. Fortunatamente avendo l’auto ci siamo risparmiati il costo dell’escursione e lo abbiamo visitato da soli.
Circa la metà delle bancarelle sono gestite da stranieri che vendono i soliti vestiti e giochini made in China… Gli altri invece sono i veri banchi storici, che vendono prodotti locali come formaggi, mirto, miele e tessuti. Noi in particolare ci siamo fermati in uno dei 5 o 6 che vendevano tessuti per comprare dei piccoli souvenir da regalare, ma alla fine ci siamo ritrovati ad aver comprato una tovaglia, una coperta, un copricuscino e diverse presine, tutto ricamato con una tecnica definita “a pibiones” ovvero con i punti in rilievo. Ed il tutto per neanche 200 euro…
Per il resto non è così eccezionale come pubblicizzavano in hotel, ma secondo me merita una visita, anche solo per le poche bancarelle di prodotti tipici che vale la pena vedere.
Voto: 6
Il Piccolo Ristorante a Tortolì (OG)
Un’altra cena che ricorderemo con piacere è stata al Piccolo Ristorante, in cui il titolare, un signore di mezza età originario di Empoli ma che vive lì da quasi trent’anni, ci ha accolto con estrema gentilezza e ci ha consentito di provare altre specialità tipiche, questa volta principalmente di mare. Purtroppo abbiamo scoperto questo ristorante solo la sera prima di andare via, perché altrimenti avremmo provato anche altre cose del menu, anche se non era molto vario per quanto riguarda il pesce, visto che di tipico nella zona c’è praticamente solo la bottarga…
Il posto è abbastanza piccolo, come dice il nome, ma curatissimo nei dettagli, pulito e ordinato. Sono abbastanza veloci e la qualità dei piatti è eccezionale. Anche se il titolare non è del posto, abbiamo mangiato cose tipiche preparate davvero bene. Abbiamo preso un antipasto, un primo e un dolce a testa, acqua e un quartino di vino, poi ci hanno offerto i liquori anche qui fatti da loro. Il tutto a solo 40 euro totali (20 a testa).
Ecco cosa abbiamo mangiato: come antipasti culurgiones di calamari (due specie di panzerotti fritti ripieni di calamari e pomodoro, deliziosi!) e una zuppetta di cozze (cozze appena scottate con un po’ di pomodoro e prezzemolo, un piatto molto naturale, ma buonissimo!), come primi culurgiones (un abbondante piatto di tortelli fatti a mano di patate e formaggi, io non li ho mangiati, ma mio marito ha detto che erano favolosi anche se diversi da quelli dell’agriturismo) e spaghetti del Piccolo (pesce spada, pomodorini e pinoli, forse il primo più buono che abbia mangiato in tutta la settimana!!), per dolci sebadas (frittellina calda ripiena di pecorino sardo con miele sopra, a mio marito è piaciuta molto) e salame al cioccolato (2 fette di un impasto fatto con cioccolato e biscotti e messo nel congelatore, davvero sorprendente per quanto era buono!).
Se vi trovate da quelle parti vi consiglio sicuramente questo ristorante, ma non fate come noi, andateci il prima possibile non l’ultimo giorno, così avrete modo di tornarci e provare anche altre specialità del menu!
Voto: 10
Per il momento vi lascio qui, con la lista dei promossi. Vi assicuro che la prossima volta, quando parlerò dei bocciati, per voi che non ci siete passati, sarà molto divertente e istruttivo…
Alle cose positive aggiungerei anche:
– la birra ICHNUSA (fatta proprio in Sardegna): buonissima ghiacciata!!
– il mirto e tutti i suoi usi: dal maialino gentilmente schiaffeggiato coi suoi rametti (per insaporirlo), ai dolcetti con le mandorle e mirto, al liquore di mirto…
Sottopongo anche una domanda.. ma la Subaru è una marca di auto sarda? 🙂