Racconti di viaggio: Canada e USA – Terza parte: da New York a Boston

sabato 25 Ottobre 2014

Ciao a tutti,

Finalmente siamo arrivati alla terza e ultima puntata della storia infinita… anzi no, si tratta del mio recente viaggio in America. a002 La prima parte potete leggerla qui, la seconda qui. Poi vi prometto che non vi stresserò più con le foto delle mie vacanze!! Almeno fino al prossimo anno… a048

New York

Eccoci arrivati a New York.

C’eravamo già stati l’anno scorso per quasi una settimana e avevamo visitato un po’ tutte le attrazioni turistiche più famose tranne la Statua della Libertà e Ellis Island. Sapevamo infatti che erano ancora chiuse a causa dei lavori di ristrutturazione per i danni provocati dall’uragano Sandy l’anno precedente.

Quest’anno erano riaperte, ma per entrambe abbiamo avuto un po’ di sfortuna.a126

Abbiamo preso il traghetto per Liberty Island, l’isoletta dove si trova la Statua della Libertà, scoprendo solo lì che per salire sulla Statua bisogna prenotare da internet almeno il giorno prima. a170

Statua della libertà

Statua della libertà… da tutte le angolazioni, tranne che da sopra

Quindi un po’ delusi abbiamo fatto qualche foto dal basso (magra consolazione…) e siamo partiti alla volta di Ellis Island dove c’è il museo dell’immigrazione degli Stati Uniti. Qui invece abbiamo visitato il museo ma… l’80% degli oggetti non era presente perchè nell’edificio non hanno ancora ripristinato il sistema di protezione contro gli uragani e per questo motivo c’è il rischio che possano subire dei danni. Quindi abbiamo visto il museo con la maggior parte delle pareti vuote!! E nonostante questo… ci è piaciuto!a023

Pensate che c’è anche la possibilità di cercare nei loro database una persona emigrata a New York dalla seconda metà del 1800 al 1928. L’unico parente che è stato una decina d’anni a New York purtroppo c’è andato negli anni ’50 per cui non era nell’elenco. d020

Museo Ellis Island

Ellis Island Immigration Museum: quel poco che c era…

Riflettendoci però, questa che inizialmente pensavamo fosse sfortuna, potrebbe essere invece l’occasione (o scusa, chiamatela come volete a074)per tornare di nuovo tra qualche anno così da salire sulla Statua e visitare il museo completo.

Prima di prendere il traghetto per Liberty Island abbiamo conosciuto una coppia di novelli sposi italiani molto simpatici che avevano poca dimestichezza con l’inglese. Sono stati davvero di compagnia e alla fine abbiamo passato insieme quasi l’intera giornata. Mio marito durante i viaggi in traghetto (in totale circa un’oretta) parlava con loro e non ha sentito minimamente il mal di mare. Vi assicuro che si ballava sul traghetto, soprattutto al ritorno, e considerando che era piccolo, che noi eravamo seduti su un lato dove il mare si sente di più e che davanti a noi vedevamo un’alternanza di mare-cielo che sembrava di essere sulle giostre, ancora una volta ho avuto la conferma che mio marito NON soffre il mal di mare. a007 E pensate che ancora non vuole venire al Giglio!! Non so più come convincerlo!!a213

Manhattan dal mare

Manhattan dal mare

Per puro caso eravamo a New York proprio l’11 settembre, giorno dedicato alla memoria dell’attentato alle torri gemelle. Ogni anno gli americani celebrano questa data con una commemorazione a Ground Zero in cui i familiari delle vittime leggono i nomi di tutti i caduti di quel terribile giorno. Abbiamo visto una parte di questa celebrazione la mattina in TV e il pomeriggio, quando stava per finire, siamo andati a vedere l’accensione del Tribute in Light. Dovete sapere infatti che dal tramonto fino al mattino seguente vengono accesi due enormi fasci di luce che si stagliano nel cielo e rappresentano le torri gemelle che non ci sono più. Noi pensavamo che si trovassero a Ground Zero in corrispondenza delle fondamenta delle torri, mentre in realtà si trovano sul tetto di un parcheggio lì vicino. Al posto delle torri gemelle hanno invece costruito due splendide fontane commemorative con incisi sul bordo i nomi di tutte le vittime.

11 settembre: fiori, emozioni e bandiere a mezz asta

11 settembre: fiori, emozioni e bandiere a mezz asta

Tribute in light

Tribute in light

Ma la cosa che mi emoziona sempre quando vado lì (ci eravamo stati anche l’anno scorso) è l’albero della sopravvivenza, The Survivor Tree: si tratta di un pero che è stato trovato tra le macerie, malandato ma ancora vivo. E’ stato curato e ripiantato nel bel mezzo del memorial ma l’uragano Sandy l’ha danneggiato di nuovo nel 2012. Ma anche stavolta, quando sembrava ormai la sua ora, si è ripreso e adesso è di nuovo lì, più forte che mai, simbolo dei sopravvissuti alle catastrofi.

Albero dei sopravvissuti

The survivor tree: un simbolo per tutti i newyorkesi e non solo…

Come hotel non eravamo a Manhattan ma a Edgewater, dall’altra parte del fiume in New Jersey. Per limitare i costi abbiamo deciso di prendere un hotel con colazione e parcheggio inclusi. La fortuna ha anche voluto che fosse in una zona commerciale con vista direttamente su New York.

New York dall'hotel

Vista di Manhattan dalla zona del nostro hotel

Boston

Dulcis in fundo: Boston. Sì, Boston è stata la città che abbiamo preferito fra quelle visitate, anche se l’abbiamo vista in fretta e furia (e pensare che ci abbiamo dormito 4 notti, più che negli altri posti!!).

Scorci di Boston

Scorci di Boston

Faceva un freddo… a128 Già salendo a Philadelphia e New York la temperatura si era abbassata parecchio, soprattutto di notte, ma noi ci eravamo preparati e abbiamo girato la città con i nostri giubbini di pelle. E poi dovete sapere che se d’estate in America trovi ovunque l’aria condizionata a manetta, appena arriva l’autunno e le temperature scendono sotto i 15° (è successo tutte le notti quando eravamo lì a053) tutti i locali accendono i riscaldamenti.

Temperatura vicino Boston

E pensare che era mezzogiorno…

Come dicevo, di Boston abbiamo visto ben poco: siamo saliti sullo Skywalk Observatory, grattacielo da cui è possibile vedere tutta la città a 360° e tramite l’audioguida in italiano ci siamo fatti un’idea di quello che c’era da vedere in città.

Boston dal grattacielo

Quello che si vedeva dallo Skywalk Observatory

Tramonto su Boston

Vedere il tramonto da un grattacielo non ha prezzo!!

Poi abbiamo seguito una parte della Freedom Trail, un percorso lungo diversi chilometri caratterizzato da una linea di mattoni rossi che ti guida attraverso i principali edifici storici della città. Tra cappelle, cimiteri e palazzi d’epoca, abbiamo visto che questa città è sottovalutata negli itinerari turistici e offre più di quanto avremmo mai immaginato.a049

Freedom trail

Freedom Trail: il sentiero di mattoni rossi

Ci siamo fermati al Quincy market, un enorme mercato in parte al chiuso in parte all’aperto che ci è piaciuto davvero molto!!a228 Ci abbiamo trascorso un intero pomeriggio facendo foto soprattutto dentro l’edificio con le bancarelle che vendevano specialità di tutto il mondo, dagli astici della zona (New England) ai dolci francesi, dagli hamburger, alla frutta biologica.  Noi ci siamo ovviamente fermati a mangiare qualcosa di tipico (il bello dei viaggi per me è proprio provare i piatti della zona: non mi troverete mai all’estero a cercare un ristorante italiano!!a239) e la nostra scelta è caduta su una bancarella che preparava astici e la famosa New England clam chowder, la tipica zuppetta di vongole, panna, patate e pancetta (nella ricetta originale c’è anche la pancetta anche se non tutti la mettono). Adoro quella zuppa, ancora me la sogno la notte!! a184 Direi che ogni anno vado in America quasi solo per mangiare quella!!

Quincy market

Ma che buona la zuppetta…

Quincy market esterno

L’esterno del Quincy Market: un tripudio di luci, colori, suoni e profumi che non puoi più andar via!!

Poi, una volta a stomaco pieno, abbiamo anche visto velocemente il porto, grazioso, con un ché di europeo e siamo ritornati in hotel. Ah l’hotel: anche in questo caso abbiamo cercato di minimizzare i costi per cui abbiamo scelto un hotel/residence, un Hyatt House a qualche chilometro da Boston con colazione inclusa e parcheggio gratuito. E anche stavolta non è andata male.

Boston porto

Porto di Boston

Salem e Harvard

Abbiamo dedicato un giorno a visitare i dintorni di Boston: ero troppo curiosa di visitare Salem, immaginavo di trovare dei musei che parlavano della storia del posto inclusa la famosa caccia alle streghe. d256 Purtroppo invece quelli che lì chiamano musei, non sono altro che banali spettacoli in cui viene riprodotto con dei pupazzi il processo del 1692 in cui vennero condannate a morte per stregoneria una ventina di persone (adesso è anche iniziato un telefilm che ne parla, si chiama appunto Salem, ho visto la prima puntata e penso meriti). Non abbiamo voluto perder tempo quindi in questo tipo di attrazione per turisti forse un po’ infantile, per cui abbiamo fatto una passeggiata in giro per il paesino scoprendo che c’era molto più da vedere in strada che dentro i musei… La via principale è imperdibile, con ovviamente moltissimi negozietti a tema: streghe e occulto la fanno da padrone. Ma l’argomento non viene sfruttano solo in senso commerciale: anche i palazzi sono stati costruiti in stile e in tutto il paese è stata ricreata un’atmosfera un po’ fuori dal tempo. Non dico che si respira un’aria magica, ma il posto è piacevole e merita una visita.a312

Salem

Salem: municipio, scuola per lezioni di volo e abito d’epoca

Casa delle streghe

Casa delle streghe ancora in piedi

Mio marito invece voleva vedere Harvard ma è stata un po’ deludente. A parte il museo di storia naturale, il resto del campus non ci ha colpiti in modo particolare, anche perchè alla fine si tratta di palazzi giganteschi dove gli studenti vivono e seguono le lezioni, immersi in un grande parco (sì, ancora scoiattoli!!a130) proprio nel centro del paese. Sarà che ho studiato a Siena, ma alla fine non ci trovo niente di speciale in queste università americane (anche Berkeley a San Francisco non mi ha entusiasmata più di tanto): se pensate che mi sono laureata in una basilica del XIII secolo (San Francesco) studiando nella sua cripta adibita a biblioteca capirete perchè ho trovato fin troppo moderno quell’ambiente!!

Harvard

Come vi dicevo il museo di storia naturale è carino, soprattutto la sala dedicata ai minerali, ma non merita la strada e soprattutto il prezzo del biglietto e del parcheggio (che va prenotato da internet in anticipo!!). Quello che invece ci ha un po’ lasciati così è stata la collezione di fiori di vetro: non so perchè ma l’ho trovata un po’ macabra.

Merrimack Premium Outlet e Pheasant Lane Mall (Nashua)

Mentre eravamo a Boston abbiamo dedicato un’altra intera giornata agli acquisti oltre confine: a circa un’ora dalla città (mezz’ora dal nostro hotel) c’è infatti lo stato del New Hampshire, altro paradiso senza sales tax!!a137

Sono stata al Merrimack Premium Outlet dove ho preso di mira l’ennesimo Cosmetic Company Store e acquistato diversi oggettini, anche se in quello del Delaware c’era molta più scelta!! Poi ha iniziato a diluviare, si è abbassata ancora di più la temperatura e siamo andati via senza aver comprato quasi niente. Ma la fortuna ha voluto che sulla via del ritorno avessi adocchiato un centro commerciale giusto sul confine, il Pheasant Lane Mall a Nashua dove ci siamo fatti un bel giretto ed abbiamo fatto qualche altro acquisto (non per me), stavolta al coperto però.

E allora, vi chiederete come ho fatto a comprare tutto questo ben di Dio durante la vacanza!?!? a127

Bottino di viaggio

Cliccate sulla foto per vedere meglio i miei acquisti

Bene, ve lo spiego subito: intanto questa è solo la foto degli acquisti “cosmeticosi” (vi ricordo che mancano i prodotti comprati per alcune di voi). Il resto degli acquisti (borse, bracciali, orologi, ecc.) li pubblicherò in futuro, man mano che li uso ve li mostro.

Abbiamo fatto acquisti un po’ ovunque:

  • la maggior parte delle cose le abbiamo prese in Delaware, all’outlet di Rehoboth Beach, inclusi diversi prodottini MAC al CCS e le Yankee Candle che vedete in foto, oltre a un po’ di prodotti Michael Kors, una borsa Kate Spade, un paio di occhiali Guess e qualcos’altro che sicuramente sto dimenticando;
  • i prodotti Obey Your Body li ho presi in fiera a Toronto direttamente allo stand del brand;
  • Pochette Macys omaggiole due pochette che vedete in basso a destra sono degli omaggi dei centri commerciali Macy’s (Philadelphia) e Lord & Taylor (Boston) dove a fronte di un acquisto minimo (35/39 dollari) ricevevi prodotti per un controvalore di 120/140 dollari: io ho preso in un caso un fondotinta e nell’altro l’acqua micellare (nella foto qui a fianco c’è il dettaglio della pochette Esteé Lauder di Macy’s ricevuta in omaggio con l’acquisto del fondotinta, se ingrandite potete farvi un’idea su quanta roba contenesse);
  • il set Stila, il set Too Faced, la palette Smashbox e altre cosine di abbigliamento non presenti in foto, provengono dal Nordstrom Rack;
  • tutti i prodotti Elf, Burt Bees e altre marche da supermercato li ho presi in diversi Target;
  • e per finire il mascara Tarte è frutto di un’incursione da Sephora a Nashua dove in mezzo agli acquisti per una di voi (lei sa…a133), anche lui è finito alla cassa con me.

Alla fine abbiamo dovuto comprare una valigia in più per mettere tutti i nostri acquisti perchè altrimenti quelle che avevamo sarebbero diventate macigni, tanto avevamo la possibilità di caricare in stiva un’altra valigia gratuitamente.

Anche se quest’anno ho notato un leggero aumento dei prezzi anche negli outlet, penso si capisca dalla foto che mi sono comunque tolta parecchi sfizi, forse più di quelli che pensavo. Ora basta trucchi… almeno fino al prossimo viaggio!!!a134

Ma per voi… finalmente giveaway!! c010

Ce l’avete fatta!! a031Mi avete sopportata in tutti questi lunghi vaneggiamenti che io chiamo “racconti di viaggio” e per premiare la vostra pazienza (e il vostro masochismoa068) il prossimo post sarà il famoso giveaway con in palio diversi gioiellini tra cui un rossetto MAC e un prodotto di un brand introvabile in Italia!! Chi indovina di che brand si tratta?

A presto! a003

12 Responses to “Racconti di viaggio: Canada e USA – Terza parte: da New York a Boston”

  1. sai che una decina di giorni dopo che io e il mio ragazzo ci siamo messi insieme, lui è partito per boston per un mese???? è subito scappato da me!!! XD

    bellissima la storia del survivor tree!!! è davvero emozionante… simboleggia la forza e la speranza… mi piacerebbe andare a new york!!! ^.^ non siete stati al museum of modern art? a me piacerebbe molto andarci per vedere la notte stellata, il mio quadro preferito in assoluto!!! *.*

    per quanto riguarda il brand che da noi non si trova non saprei… mmmmh… tarte? kat von d?

    • Pamela ha detto:

      Ciao Serena,
      se il tuo ragazzo poi è tornato vuol dire che non era scappato!! 😀 Fatti portare a Boston: merita davvero!!
      Siamo stati solo un giorno e mezzo a NY quest’anno e abbiamo preferito visitare la Statua della Libertà, comunque una delle prossime visite è probabile che passeremo al museo di arte moderna.
      Per quanto riguarda il brand non dico ancora niente… 🙂

  2. Enza ha detto:

    Mannaggia Pam, mi spiace che non siate riusciti a salire sulla statua della libertà!
    E cmq, alla fine, non ti sei persa granchè. Io mi ero informata sul forum “il Giramondo” che consulto sempre prima di intraprendere un viaggio perchè è possibile scovare alcuni consigli molto preziosi. Io sono una spammer su questo forum perchè se alcune info non mi sono chiare, faccio domande a manetta e se posso mi metto in contatto dierettamente con gli utenti che hanno fatto quel determinato viaggio.
    Sempre a proposito di Ellis Island ti consiglio di guardare il film Nuovo Mondo, che narra la storia di alcuni emigrati del sud italia, in navigazione verso l’America nei primi del ‘900. Un po’ lentino, però spiega molto bene come avveniva l’attraversata dell’oceano e la selezione che facevano sull’isola prima di arrivare a Manhattan.
    Siete riusciti a fare un bellissimo tour, avete visto un sacco di cose, e – scusami – ma non mi scorderò mai le foto che hai pubblicato delle cascate del Niagara. Sono sicura che quando riuscirò ad andarle a vedere, mi emozionerò talmente tanto che mi commuoverò.
    Mi succede spesso, quando bramo di vedere un’attrazione o un monumento che mi ha già emozionato in foto, quando lo vedo dal vero, mi emoziono talmente da commuovermi.

    Un bacio e buona serata
    Enza

    • Pamela ha detto:

      Ciao Enza,
      immagino che non sia un granchè salire sulla Statua della Libertà, deve essere decisamente meglio fargli le foto dal basso, però già che eravamo lì pensavamo di fare anche quello e poi quando un ranger (sì, proprio un ranger) ci ha bloccato l’accesso ci siamo rimasti un po’ male… Fa niente, ci torneremo 😛
      In genere noi ci informiamo su internet prima di partire per un viaggio su quello che c’è da vedere (e infatti stavolta abbiamo fatto da guida per molte cose ai due italiani incontrati) ma non abbiamo mai chiesto consigli su forum a tema. Al prossimo viaggio terrò in considerazione il tuo consiglio!
      Se lo trovo, vedrò Nuovo Mondo, mi ha davvero incuriosita quell’isola…
      Le cascate non pensavo mi sarebbero piaciute così tanto: siamo stati alle Marmore l’anno scorso, ma vuoi per la lunga passeggiata nel bosco che abbiamo fatto, vuoi per la marea di gente che c’era, non ci sono piaciute granchè. Niagara invece è meravigliosa!! Spero che tu possa andare presto a vederla, ti garantisco che c’è da emozionarsi!! 🙂

  3. Sara Emotionally ha detto:

    Oh mio Dio quanti ricordi di New York. Comunque fai delle foto bellissime e il tuo modo di scrivere è da storyteller impeccabile *_*

    • Pamela ha detto:

      Grazie Sara, per le foto però non è tutta farina del mio sacco, le fa spesso mio marito… Ma non perchè sia più bravo, solo perchè la reflex pesa e la porta sempre lui!! 😉

  4. makeupnonsolo ha detto:

    Iniziamo con ordine!
    sono stata NY ormai 5 anni fa e mi ricordo che anche noi era piaciuto tantissimo il museo di Ellis Island! è stata una bella scoperta
    Boston l’abbiamo fatta l’anno scorso ed è una bellissima città che noi abbiamo trovato poco americana. Come voi, eravamo stati ad Harvard dove mi ricordo ci eravamo seduti sulle sedie nel parco a riposarci un po’ con bel gelato in mano…
    ma veniamo alle cose “serie”…questo sì che è shopping! brava Pam!!
    se devo buttare un brand americano che qui non c’è mi butto su Stila, visto che c’è una bellissima box nella foto degli acquisti

    • Pamela ha detto:

      Ciao Alice,
      quindi tu il museo l’hai visto “completo”!! Deve essere stato fantastico!! 🙂
      Anche noi abbiamo trovato Boston molto diversa dalle altre città americane che abbiamo visto finora, ma ci è piaciuta ugualmente. Harvard non è stato così entusiasmante, la prossima volta ci dedicheremo di più alla città che non ai campus universitari.
      Diciamo che questo più che “shopping” si può definire “suicidio delle carte di credito”.
      Per il brand: fra poche ore svelerò l’arcano, 😉 ad ogni modo quella palette gigante che si vede non è uno dei premi e l’ho presa per provare qualcosa di questo marchio perchè in molte me l’avete consigliato ma dal vivo a me non ha mai convinto!! Avrò accontentato anche voi e inserito tra i premi un prodotto Stila?? Mah, chi lo sa!? 😀

  5. B!girl ha detto:

    Eccomi!!!
    Cara, confermo e sottoscrivo che sei una maga degli acquisti per te e per chi ti commissiona…eheheh!!!
    Sulla statua della Libertà manco io ci sono potuta montare, sempre per il tuo stesso motivo, in compenso ho scoperto la bellezza di Ellis Island!
    PS: bella Il Giglio, ci vengo io con te!!!!

    • Pamela ha detto:

      Sono una maga che fa sparire agli occhi del marito i peccati cosmetici!! 😛
      Non è consolante sapere di non essere la sola ad essere rimasta a guardare la Statua della Libertà dal basso solo per colpa di una gestione alquanto discutibile degli ingressi, ma conferma che è davvero un problema e non la nostra imbranataggine!! (Sì, ho coniato un nuovo sostantivo, imbranataggine 🙂 )
      Ellis Island merita una seconda visita, magari quando sarà completa!
      Per il Giglio, ok, ci organizziamo e si parte. Chi c’è, c’è!! 😀

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